Nell’animo sono un contadino, e fino ai trent’anni circa lo sono anche stato realmente, la mia famiglia lo era, sono nato e cresciuto in campagna negli anni sessanta, qua poco fuori Medicina, e li sono rimasto per una trentina di anni appunto, li ci sono pezzi importanti della mia vita, l’infanzia, l’adolescenza, ho vissuto le stagioni tra semine e raccolti, ho partecipato al ” investitura ” del maiale, che avevo visto crescere nel porcile, e li in quegli anni ho cominciato ad avere passione per il cibo, mia mamma me lo ha trasmesso.
Poi gli incroci della vita mi hanno portato altrove, e per più di vent’anni ho fatto l’agente di commercio in giro per l’Emilia Romagna, vendendo climatizzazione, in questi anni ho imparato tantissimo, sul campo, ho conosciuto tantissime persone e ho assaggiato e gustato tante cose buone.
Poi un nuovo incrocio della vita si è presentato, e qui ho pensato che dovevo far coincidere la passione con il lavoro, ho messo insieme tutto quello che ho imparato dalla vita, tutte le mie risorse e mi sono lanciato nell’avventura dell’Amaur, a Medicina perché sono un medicinese, consapevole che sarà una sfida dura, che nulla viene per caso, ma che sarà una sfida esaltante e bellissima.
Comunque l’orto ce l’ho anche adesso, e penso che zappare e vangare sia una forma di meditazione.